Il 16 aprile si sono incontrate le relazioni industriali di Fibercop, il Coordinamento nazionale delle RSU e Segreterie Nazionali di SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL, per discutere di lavoro agile.
Fibercop nell’aprire l’incontro ha esposto il suo punto di vista sul momento che sta vivendo il settore, legato alla rapidità del cambiamento dei processi che l’evoluzione tecnologica sta imponendo, obbligando di fatto le aziende ad essere altrettanto rapide nell’adeguarsi. L’azienda ha dichiarato, seppur in presenza di risultati ancora parziali, di essere in linea con gli obbiettivi prefissati.
In relazione al modello di lavoro agile futuro, l’azienda ha affermato di volerlo attuare a partire dal 3 giugno 2025, mantenendo inalterato il modello attualmente in essere su base settimanale, mentre per quel che riguarda il modello giornaliero intende modificare pesantemente la situazione odierna (2 gg in sede e 3 gg da remoto) portandola a 4 giorni in sede ed 1 da remoto. Contestualmente, dalla medesima data, tutte le sedi aziendali torneranno ad essere aperte anche il venerdì.
Le motivazioni sostenute dall’azienda a supporto di questo stravolgimento del modello giornaliero sarebbero:
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evitare la diminuzione del senso di appartenenza
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ridefinire la sede di lavoro come luogo di formazione continua
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abilitare lo sviluppo interfunzionale delle competenze, ovvero la capacità di un gruppo di persone con diverse competenze di collaborare per raggiungere un obiettivo.
Le Segreterie Nazionali, nel contestare lo stravolgimento di una componente importante dell’organizzazione del lavoro ormai divenuto strutturale dopo 5 anni, hanno evidenziato come questo passo indietro denoti una miopia del management aziendale di gestire e governare la modernità dei processi.
A distanza di 10 mesi dalla nascita di Fibercop, un’azienda che si ritrova senza Amministratore Delegato, senza capo del personale e priva di un Piano Industriale che indichi le linee guida e le prospettive future di investimento davvero può pensare che la priorità sia stravolgere il modello del lavoro agile, peggiorando le condizioni di vita e di lavoro delle persone? È oltremodo evidente come Fibercop sia un’azienda allo sbando, che sta vivendo tutte quelle difficoltà che il Sindacato confederale aveva preannunciato contrastando la scelta di smantellare l’ex monopolista, separando la rete dai servizi.
Fibercop dovrebbe rivedere le sue priorità, concentrando attenzioni e forze per candidarsi ad essere il traino di un settore strategico per il Paese abbandonando visioni padronali ottocentesche, incentrate sulla cultura che “l’occhio del padrone ingrassa il cavallo”
Le scriventi considerano una scelta sbagliata e controproducente quella di peggiorare le condizioni di vita e di lavoro di circa 7000 lavoratori, pari ad un terzo della forza lavoro di Fibercop.
Una scelta totalmente incomprensibile, preoccupante oltre che inaccettabile, e nel ribadire la totale contrarietà al progetto presentato, le OO.SS hanno ribadito che ogni possibile confronto sul lavoro agile non potrà che partire dal modello in essere.
Ora che è stato definito il nuovo coordinamento nazionale RSU, e considerata l’imminente scadenza della proroga dell’Accordo, il lavoro agile rappresenta il primo di tanti argomenti da dover affrontare. Le OO.SS, hanno messo sul tavolo di confronto una serie di punti da discutere e non più rinviabili: Premio di Risultato, istituto dell’Era, inquadramento professionale, timbratura in postazione ed organizzazione del lavoro in Asa così come l’organizzazione nel mondo Tof a partire dagli orari, le attività che vengono affidate in appalto.
L’auspicio è che si possa svolgere un confronto vero, a partire dal lavoro agile, su tutti i temi inerenti la contrattazione aziendale, attraverso cui recuperare salario e diritti, considerato anche il pesante ritardo nel rinnovo del Ccnl.
UILCOM NEWS N.16/2025
📣È online il XVI numero di UILCOM NEWS a cura della Segreteria Nazionale 1️⃣6️⃣ – 2️⃣0️⃣2️⃣5️⃣...