UILCOM: BASTA FORZATURE, SERVE UN CONFRONTO SERIO E TRASPARENTE, NON INFORMATIVE AGLI ASTANTI!
Nella giornata odierna si è svolto un incontro tra l’azienda TIM e alcune organizzazioni sindacali. Un confronto, tuttavia, segnato da un’assenza significativa: le due sigle sindacali maggiormente rappresentative, UILCOM e SLC, hanno scelto di non partecipare. Una decisione motivata non solo da impegni precedenti, ma anche da un netto dissenso rispetto alla modalità imposta dall’azienda, che continua a forzare tempi e contenuti del dialogo, snaturando il senso stesso della contrattazione.
Lo abbiamo già affermato in passato e lo ribadiamo con determinazione: il rispetto dei ruoli è condizione essenziale per un confronto serio. Le iniziative unilaterali e le scorciatoie negoziali non sono accettabili, tanto più in un momento delicato come quello attuale, in cui i temi sul tavolo non offrono rassicurazioni, ma alimentano nuove preoccupazioni tra le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo. Dopo mesi di annunci e promesse legate alla separazione della rete, ci ritroviamo in un clima di incertezza e tensione permanente, che logora le persone e indebolisce l’intero sistema aziendale.
Il quadro generale del settore non è incoraggiante: a oltre 30 mesi dalla scadenza, il contratto collettivo nazionale non è stato ancora rinnovato e TIM – tra le aziende leader del comparto – non ha ancora messo in campo il suo peso politico propedeutico ad un sollecito rinnovo, che sarebbe invece fondamentale per garantire stabilità e certezze a tutto il comparto. Questo ritardo pesa enormemente nei rapporti con il sindacato, soprattutto se ricordiamo le dichiarazioni fatte durante i momenti più delicati del confronto dello scorso anno, quando si parlava di rilancio di TIM, ma ad oggi a quelle parole non sono ancora seguiti i fatti.
Le ultime notizie, in particolare quelle riguardanti il futuro di Telecontact, aumentano ulteriormente il senso di precarietà e le nostre preoccupazioni sul destino delle persone che lavorano nel gruppo TIM.
In questo contesto, è quasi grottesco leggere le notizie fatte circolare dopo l’incontro odierno, che si è svolto con una rappresentanza sindacale parziale e minoritaria dell’intero coordinamento RSU.
Lo diciamo senza ambiguità: noi non siamo i megafoni di nessuno. Facciamo sindacato con responsabilità e, a undici mesi dalla separazione della rete, siamo ancora più consapevoli e convinti delle ragioni che ci portarono ad assumere determinate posizioni.
Oggi il tema del lavoro agile è certamente importante, perché elemento fondamentale nell’organizzazione della vita delle persone.
Ma non può essere strumentalizzato ed utilizzato come un grimaldello per forzare accordi o, peggio, come leva per ricatti negoziali finalizzati a strappare una firma sindacale.
Nessuna firma responsabile può essere apposta senza una visione chiara del piano industriale, delle reali prospettive derivanti dal nuovo assetto azionario e quindi chiarezza sulla mission del nuovo azionista (Poste) e, soprattutto, su questioni delicate come il destino delle lavoratrici e dei lavoratori di Telecontact!
Chiedere aperture di credito, mentre si alimentano incertezze ed instabilità è inaccettabile. La UILCOM non presterà mai il fianco a operazioni poco trasparenti né tantomeno seguirà “progetti” che, ancora una volta, sembrano puntare alla disgregazione del perimetro industriale del gruppo TIM, con la cessione di ulteriori pezzi di azienda.
Nonostante tutto, ci auguriamo che questa giornata – per quanto segnata da tensioni – possa rappresentare un’occasione di riflessione per tutti.
Apprendiamo che il nuovo presidente di Asstel, nonché amministratore delegato di TIM, sia orientato ad “agire con determinazione e responsabilità” per quel che riguarda la “trasformazione delle regole economiche, fiscali e di politica industriale”. Auspichiamo che tale orientamento valga per tutti gli attori coinvolti nel processo, a cominciare dalle decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori che da oltre 30 mesi aspettano il rinnovo del contratto, e che attraverso il loro impegno quotidiano, contribuiscono a generare il valore del settore.
Serve dare sin da subito un segnale, un gesto concreto, che consenta di superare l’impasse che paralizza il rinnovo del CCNL TLC.
È un atto dovuto, non solo verso le lavoratrici e i lavoratori di TIM, a cui oggi si stanno chiedendo nuovi sacrifici, ma verso l’intero settore delle telecomunicazioni, in un momento in cui si sta diffusamente dibattendo nel paese sulla necessità di restituire dignità ai salari dei lavoratori, il cui potere di acquisto è stato fortemente ridotto dalla forte inflazione che ha caratterizzato gli anni del covid.
A TIM vogliamo rivolgerci con chiarezza: noi siamo un sindacato responsabile, e lo abbiamo dimostrato in ogni fase ed in ogni confronto. Per questo pretendiamo la stessa responsabilità dalle nostre controparti. Non c’è più tempo per ambiguità, rinvii o tatticismi.
È il momento di scelte chiare e coraggiose, che rilancino sì il settore, ma che restituiscano dignità alle Lavoratrici ed ai Lavoratori attraverso il rinnovo contrattuale!
TIM – COMUNICATO 17 GIUGNO
UILCOM: BASTA FORZATURE, SERVE UN CONFRONTO SERIO E TRASPARENTE, NON INFORMATIVE AGLI ASTANTI!...