Esame congiunto nuove matrici del 22 05 25
Si è svolto, in data 22 maggio 2025, l’esame congiunto sulle nuove matrici turni tra le Segreterie Nazionali e
territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, le RSU e i rappresentanti dell’azienda Telecontact.
L’azienda, in premessa, ha espresso le motivazioni che hanno portato a questa rimodulazione del presidio sulle
varie code lavorative, adducendo ad una riduzione delle chiamate gestite dalle lavoratrici ed i lavoratori, a
seguito dell’implementazione di strumenti digitali nella gestione del cliente.
Le nuove matrici presentate, in partenza dal 9 giugno 2025, prevedono una turnazione per le code Small e 187,
con presidio dalle 8.00 alle 21.00 e la possibilità di inserire un turno jolly, con termine alle 22.50. Il turno jolly
per il 187 andrebbe in sostituzione del turno delle 21 dal lunedì al sabato, per la coda Small da lunedì a domenica.
Per cui, come si poteva immaginare, non ci sono stati miglioramenti, con incidenze percentuali di turni
pomeridiani/serali e weekend di riposo peggiorative rispetto a quelle dalle attuali, con l’introduzione del turno
delle 21 anche per la coda Small. Non viene purtroppo superata l’introduzione del turno delle 22,50, che seppur
non presente strutturalmente in matrice, viene considerato come turno jolly, a cui far ricorso con un preavviso
di almeno con 48 ore, qualora i volumi di chiamate lo rendessero necessario.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, nel contestare con forza una nuova matrice oraria, che
non risponde a nessuna logica industriale ed a nessuna concreta attenzione alla clientela, ma che soprattutto
rappresenta un peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone, proseguiranno con le azioni di
protesta. In risposta alla partenza unilaterale di una matrice turni che genererà pesanti disagi alle lavoratrici ed
ai lavoratori, le organizzazioni sindacali avvieranno un percorso assembleare per spiegare i dettagli della matrice
e illustrare le forme e le modalità di sciopero.
È tempo di dare segnali chiari ed inequivocabili contro una gestione, nel mondo customer all’interno del Gruppo
Tim, che si riflette inevitabilmente in TCC, priva di qualsiasi visione prospettica e che penalizza pesantemente la
conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle lavoratrici ed i lavoratori, con scelte prive di alcuna lungimiranza.
Con il passare del tempo la speranza di veder migliorate le proprie condizioni si riduce, tenuto conto degli
evidenti peggioramenti del clima lavorativo. E tutto questo aggravato dal mancato rinnovo del contratto
collettivo nazionale, scaduto ormai da quasi 30 mesi, che sta impedendo un congruo recupero del potere di
acquisto, a fronte di anni caratterizzati da pesanti picchi inflattivi.
La mancanza di un piano industriale, le forti incertezze che ancora oggi pendono sul futuro di Telecontact,
considerate le voci sempre più concrete di una possibile vendita o uscita dal gruppo, non fanno altro che
aumentare le preoccupazioni di lavoratrici e lavoratori che per anni hanno rappresentato, e continuano a
rappresentare, la “voce” di Tim nel rapporto con i clienti.