Nella giornata del 10 ottobre 2025 è ripreso il confronto con la direzione aziendale di RAI Pubblicità con l’ennesimo incontro per il rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro.
Purtroppo non si sono riscontrati significativi passi avanti nella trattativa. La direzione aziendale infatti ha confermato la volontà di subordinare il rinnovo del CCL di RAI Pubblicità alle medesime condizioni economiche del contratto RAI, posizione assunta non per scelta propria, ma per precise e rigide indicazioni del vertice della capogruppo.
Questa impostazione, oltre a essere inaccettabile nel merito, dimostra ancora una volta la scarsa autonomia gestionale e contrattuale dell’azienda, svilendo così di significato le relazioni industriali. Ricordiamo che RAI e RAI Pubblicità, pur appartenendo allo stesso gruppo, sono entità giuridiche distinte, con proprie dinamiche organizzative, lavorative e contrattuali, non riconoscere un minimo di autonomia gestionale e contrattuale, significa di fatto negare la stessa natura della contrattazione collettiva.
Questa costante politica messa in atto dal Gruppo di fatto nega la possibilità di una piena applicazione degli accordi interconfederali che disciplinano le regole di rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali.
Applicare ai lavoratori di Rai Pubblicità le stesse condizioni economiche della Capogruppo, senza tener conto delle diverse specificità, impedisce nei fatti la positiva chiusura della trattativa per il rinnovo.
Alla luce di questa posizione la delegazione trattante convocata subito dopo l’incontro dalle Segreterie Nazionali e Territoriali ha deliberato di intensificare le mobilitazioni con le seguenti iniziative:
• diffusione immediata di un comunicato stampa;
• convocazione di assemblee nelle tre sedi aziendali;
• organizzazione di un presidio di protesta in ognuna delle tre sedi aziendali.
• proclamazione di un pacchetto pari a tre giornate di sciopero, con modalità definite dopo le assemblee generali.
Resta confermato il blocco di tutte le prestazioni straordinarie.
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