Il 6 giugno u.s. le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL, hanno incontrato una delegazione aziendale guidata dall’A.D. RAI Dott. Giampaolo Rossi, per discutere dei seguenti temi:
Piano Industriale e Immobiliare
L’Azienda ha confermato tutti i pilastri del Piano Industriale, compreso il Piano Immobiliare e gli obiettivi di carattere industriale ed editoriale.
Per ciò che riguarda le tempistiche e i volumi d’investimento, l’Azienda ha confermato il sostanziale rispetto del cronoprogramma previsto, ribadendo la centralità dell’adeguamento degli immobili per l’effettiva trasformazione della Rai in una moderna Media Company.
Per quanto riguarda gli aspetti industriali e i modelli produttivi, la Rai ha inoltre confermato la validità delle linee guida precedentemente illustrate, ribadendo come i “tavoli di lavoro” aziendali stiano continuando ad operare nella direzione di delineare un progetto complessivo in grado di sviluppare i concetti abbozzati nelle linee guida medesime.
Al termine di questo confronto tutto interno all’Azienda, potrà partire il successivo confronto con le OO.SS.
A domanda specifica delle OO.SS. l’Azienda ha confermato come il Piano Immobiliare sia totalmente autofinanziato col combinato disposto di alienazioni di immobili non core, dismissioni affitti, ed economie di scala (risparmi energetici derivanti da ottimizzazioni ecc.).
Parimenti, sempre a domanda specifica, l’Azienda ha comunicato come gli investimenti per la trasformazione della Rai in una moderna Media Company ammontino a 130 milioni di euro in tre anni, in parte frutto di autofinanziamento e in parte sostenuti con interventi finanziari sul mercato.
Rai Way
Pur confermando l’importanza strategica di Rai Way per il Gruppo, l’Azienda conferma, con le opportune riserve e valutazioni, di dar seguito a quanto stabilito dal DPCM, che prevede sia la possibilità di alienare il pacchetto azionario di maggioranza detenuto attualmente da Rai sia la possibilità di favorire un processo di fusione con l’attuale concorrente Eitowers per il consolidamento di una nuova realtà produttiva in un settore che è destinato, dal punto di vista tecnologico, ad un importante cambiamento nel prossimo decennio.
Al netto degli aspetti tecnici/normativi (Rai Way è quotata in borsa mentre Eitowers no) la Rai ha confermato di aver firmato un memorandum a dicembre u.s. e l’apertura da poche settimane di un confronto di merito con Eitowers, al fine di valutare l’efficacia industriale e
la fattibilità di questo progetto di fusione, che, però, per la complessità delle questioni, andrà avanti ancora per diverso tempo.
Modelli Produttivi e Organico.
Nel confermare la propria disponibilità al confronto, la Rai ha sostanzialmente richiamato integralmente le Linee Guida, sempre ferme ai titoli, senza aggiungere particolari dettagli di contorno.
A domanda specifica delle OO.SS. su quando potrà partire questa discussione in termini concreti (modelli produttivi, carenza di organico, ecc.) la Rai ha risposto che potrà partire solo quando saranno terminati i “tavoli di lavoro”, senza però indicare una scadenza temporale, anche di massima.
Le OO.SS. hanno apprezzato la filosofia di fondo che muove il Piano Industriale, anche nella sua parte Immobiliare. Temi come quelli della trasformazione in una moderna Media Company, della crossmedialità e dell’allineamento agli altri grandi broadcasters in termini di organizzazione non può non trovare d’accordo le OO.SS..
Il fatto che l’A.D. in persona abbia confermato la validità di questi capisaldi di sviluppo, ha trovato la piena e convinta condivisione delle OO.SS..
Stesso apprezzamento non si è potuto manifestare per il metodo di confronto.
Sul tema dei Modelli Produttivi e dell’organico la Rai, nonostante l’iniziale l’apertura, si è infatti resa indisponibile ad aprire un tavolo di confronto sulle politiche attive (reintegro di organico) finché non saranno terminati “i tavoli di lavoro” e non ha garantito che non saranno adottati nuovi modelli organizzativi e produttivi finché non ci sarà il confronto con le OO.SS..
Questo ha determinato, oltre alla profonda insoddisfazione delle OO.SS., anche una forte protesta verso questo metodo unilaterale e piuttosto arrogante di intendere il confronto sindacale.
Se non si dà una scadenza temporale certa per l’inizio del confronto, la dichiarate disponibilità al dialogo diventa una parola vuota e priva di efficacia.
Le OO.SS. non solo hanno quindi sollecitato un veloce completamento dei “tavoli di lavoro”, ma hanno anche ribadito la necessità di iniziare al più presto un confronto serrato sui modelli produttivi e organizzativi, che sono l’unico vero mezzo per garantire efficacemente la difesa dei perimetri occupazionali.
Anche se la RAI ha confermato che il Piano Industriale non mette in discussione i perimetri occupazionali, anzi li conferma appieno, le OO.SS. convengono sulla necessità di mantenere sempre alto il livello di attenzione su questo tema.
Le OO.SS. temono che si possano creare ancor più criticità di quanto ce ne siano al momento e hanno espresso inoltre molte perplessità, specialmente sulla carenza di organico, che sta ingessando tutto il perimetro produttivo evidenziando una debolezza di fondo, soprattutto se non si potranno avere i reintegri di organico con un accordo sul Mercato del Lavoro.
Le OO.SS. hanno inoltre ribadito l’importanza strategica delle Sedi Regionali, uno dei cardini principali della missione di Servizio Pubblico, che l’attuale carenza di Organico del Personale non giornalistico sta mettendo seriamente a rischio, facendo aumentare tra l’altro vertiginosamente i costi degli appalti per la realizzazione del prodotto.
Le OO.SS. hanno fatto presente che la stabilizzazione di Giornalisti nelle Reti, pur riguardando un altro comparto, ha forti ricadute in ambito editoriale dove c’è la necessita di un confronto serrato specialmente per quanto riguarda l’attività dell’Autore, figura professionale normata dal CCL Quadri, Impiegati ed Operai, che non deve avere una deriva verso il Contratto Giornalistico.
Le OO.SS. hanno poi evidenziato una certa schizofrenia che ha caratterizzato alcune scelte organizzative aziendali, non da ultima la questione del cosiddetto Polo Regia, su cui le parti hanno condiviso la necessità di riaprire un confronto complessivo immediato.
Su Rai Way le OO.SS., nel ribadire le rispettive posizioni più volte espresse, hanno anche rimarcato i forti dubbi sulla effettiva fattibilità di un’operazione che ha grosse difficoltà in termini industriali. Dal momento che Rai Way è un asset strategico per Rai e per il Paese, le OO.SS. hanno invitato alla massima prudenza su questo tema.
In relazione alla trasformazione aziendale in una digital media company, le OO.SS. hanno chiesto un tavolo di confronto sul progetto digitalizzazione della Teca Nazionale, che oggi vede la Rai impegnata su tutto il territorio, ribadendo l’opportunità di avvalersi delle risorse interne per la finalizzazione della digitalizzazione della Teca Nazionale.
Inoltre, un passaggio importante è stato fatto riguardo la situazione della Radiofonia e la sua specificità. È stata espressa preoccupazione per gli ascolti e si è sottolineata la necessità di un vero confronto tra la linea editoriale e la produzione; oltre alla funzione della Visual Radio.
In conclusione, pur nelle more di un generale apprezzamento sulla disponibilità al confronto, le OO.SS., in assenza di un confronto di merito su molti temi sollevati, sospendono il giudizio sull’incontro odierno, considerandolo interlocutorio e necessario di successivi passaggi applicativi.
Nel caso in cui l’indeterminatezza emersa oggi su alcuni argomenti strategici, intesa anche come assenza di una tempistica certa e vicina nel tempo di inizio del confronto, dovesse continuare, il giudizio sull’incontro odierno non potrebbe non trasformarsi in un giudizio fortemente negativo, con tutte le conseguenze del caso.