Abbiamo letto con attenzione il comunicato diffuso dall’azienda a seguito della sentenza del Tribunale
di Trani. È importante chiarire alcuni punti, perché la rappresentazione fornita rischia di essere
fuorviante.
1. Il cuore della sentenza
Il Tribunale di Trani ha stabilito un principio fondamentale: il passaggio da un contratto collettivo
(CCNL TLC) a un altro (CCNL BPO) non può essere deciso unilateralmente dall’azienda, ma
deve avvenire tramite accordo con le Organizzazioni Sindacali firmatarie e più rappresentative. Si
tratta quindi di un tema cruciale di democrazia e rispetto delle regole, non di un tecnicismo.
2. Condizioni economiche e normative
L’azienda afferma che il CCNL BPO sia “più favorevole” del CCNL TLC. Ma questa
affermazione è tutt’altro che dimostrata. È bene ricordare che:
il CCNL TLC garantisce tutele consolidate in un settore ad alta professionalità, con un
perimetro più chiaro su diritti e inquadramenti;
il CCNL BPO è nato in un contesto diverso, caratterizzato da minori garanzie, e ha
rappresentato per molte lavoratrici e lavoratori un arretramento sul piano della stabilità
contrattuale e delle prospettive di carriera.
Se davvero il BPO fosse “migliorativo”, l’azienda non avrebbe avuto alcun problema a confrontarsi
con le OO.SS. prima di applicarlo; ricordiamo che il Tribunale di Trani ha stabilito che è stato violato
lo Statuto dei Lavoratori art.28 che recita: ogni comportamento del datore di lavoro volto ad
impedire o limitare l’attività sindacale.
È vero che il CCNL TLC è scaduto, ma è altrettanto vero che i sindacati firmatari hanno già avanzato
proposte di rinnovo e che il percorso è aperto. Dire che non esistono prospettive significa
semplicemente negare l’impegno delle parti sociali che da anni rappresentano le lavoratrici e i
lavoratori del settore; un settore ben conosciuto dall’azienda che lo ha vissuto, con autorevolezza, per
anni; nel quale ha deciso di non riconoscersi più.
Certamente nessun accenno alla restituzione delle ore di permesso tagliate, al 50%, che sono una, tra le
innumerevoli, differenze a svantaggio dei dipendenti (i cari colleghi…..) oppure ad un esame
congiunto, post riattivazione del CCNL TLC, con le OO.SS. in merito alle sussistenza delle eventuali
condizioni per l’erogazione dell’Elemento di Garanzia Retributiva.
Non appena verrà ripristinato il CCNL TLC, verrà richiesta ex art.1 del CCNL TLC, l’incontro
informativo per acquisire informazioni sul piano industriale aziendale e, se previste, le strategie per un
corretto posizionamento sul mercato italiano dei CRM.
La sentenza del Tribunale di Trani riconsegna a lavoratrici e lavoratori uno strumento fondamentale: la
centralità del ruolo sindacale e nel rappresentarli ascoltandone, con le proprie capillari strutture
territoriali e di prossimità, le istanze. Non è accettabile che un’azienda decida unilateralmente quale
contratto applicare, scegliendo quello ritenuto più conveniente per sé, senza alcun confronto con chi
quel contratto lo vedrà applicato alla propria vita lavorativa.
Invitiamo tutte e tutti a leggere questa vicenda non come una battaglia tecnica tra contratti, ma come
una questione di dignità, rappresentanza e diritti. È grazie all’azione sindacale che il Tribunale ha
riaffermato un principio elementare: i contratti collettivi si applicano con il consenso delle parti, non
per decisione unilaterale.
L’impegno della SLC CGIL, Fistel CISL, UILCOM UIL prosegue, sia sul piano legale che su quello
della contrattazione. Non accetteremo che il confronto venga sostituito da imposizioni, né che si
cancelli il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori nelle scelte che li riguardano.
Il sindacato è e resta lo strumento di tutela e di partecipazione.
NETWORK CONTACT – COMUNICATO UNITARIO
Abbiamo letto con attenzione il comunicato diffuso dall’azienda a seguito della sentenza del...