Nella giornata del 5 dicembre 2025 si è svolto l’incontro ex art. 1 CCNL TLC tra le Segreterie Nazionali e Territoriali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, unitamente alle RSU/RSA, e l’azienda Konecta Italia per la presentazione del piano industriale 2026.
A inizio incontro il DG dell’azienda ha descritto le difficoltà del mercato italiano del BPO che hanno portato ad una decrescita di circa il 10% dei volumi complessivi gestiti da Konecta.
La riduzione, che ha impattato prevalentemente i mercati Telco ed Energy, è legata sia ad una modifica nei comportamenti dell’utenza (utilizzo di App e Selfcare) che ad un’evoluzione dell’IVR.
Gli strumenti messi in campo dal gruppo, nel 2025, per contrastare questa contrazione hanno riguardato:
◼ L’implementazione di nuove tecnologie (IA) per gestire la customer base a 306°
◼ Lo sviluppo della divisione digital che, rispetto al 2024, è cresciuta di circa il 40%
◼ La dematerializzazione dei documenti cartacei della PA
◼ Il rilascio dei clienti più critici che non garantiscono sostenibilità
◼ L’utilizzo di ammortizzatori sociali
Nonostante questi interventi la situazione aziendale è ancora molto critica e, di conseguenza, nel corso del 2026 verrà messo in campo un piano di ristrutturazione che prevede tre ambiti di intervento:
1. Ottimizzazione societaria attraverso la messa in liquidazione di Pay Care, con la relativa attivazione di ammortizzatori sociali per cessata attività per i 78 dipendenti
2. Apertura di nuovi percorsi di esodo incentivato da gennaio a marzo 2026
3. Accorpamento dei tre siti piemontesi in un unico grande sito a Torino, con la conseguente chiusura di Asti e Ivrea
Dunque, di fronte a un mercato del CRM/BPO sempre più impattato dai profondi cambiamenti imposti dalla digitalizzazione e che richiede una nuova visione che porti alla riconversione e riqualificazione del personale, la soluzione proposta Konecta ci proietta indietro nel tempo: la chiusura di sedi e l’accorpamento in un unico sito produttivo! Neanche fossimo nella Londra di fine ottocento…
Tutto questo è inaccettabile e farebbe ricadere sulle spalle dei circa 1.000 lavoratori impattati tutte le incapacità gestionali aziendali.
In questo ultimo anno, infatti, nonostante l’utilizzo della solidarietà in quasi tutti i siti il numero degli esuberi non solo non è diminuito ma è addirittura aumentato. Si aggiunga anche la costante riduzione del personale legata agli esodi incentivati e ai diversi percorsi vertenziali e si comprende come l’azienda non sia stata in grado di gestire gli strumenti che insieme al sindacato sono stati messi in campo per fronteggiare la crisi.
Ad aggravare la situazione è stata comunicata la cessazione, fatte salve eventuali proroghe, della commessa TIM lavorata sul sito di Livorno e le contestuali difficoltà di numerosi altri siti (Roma, Padova, Genova, Parma).
Tutto questo scenario preoccupa profondamente le scriventi Segreterie Nazionali che, congiuntamente con le strutture Territoriali, si impegnano a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per salvaguardare i perimetri occupazionali e gestire la complessa situazione di crisi anche attraverso l’intervento delle istituzioni preposte.
Comunicato Konecta ex art. 1 Piano industriale 2026
Nella giornata del 5 dicembre 2025 si è svolto l’incontro ex art. 1 CCNL TLC tra le Segreterie...




