Nella giornata del 16 dicembre si sono incontrate presso Assolombarda le Segreterie Nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni unitamente alle RSU e l’azienda Fastweb Vodafone per sottoscrivere un “Accordo ponte” che mantenga inalterate le condizioni di secondo livello di Fastweb Spa e di Vodafone Italia Spa dal 1° Gennaio 2026, data di esecuzione della fusione per incorporazione di Vodafone Italia Spa in Fastweb Spa, e fino ad armonizzazione conclusa.
La necessità di garanzia del perimetro occupazionale e le azioni di formazione per valorizzare la professionalità dei lavoratori con un modello fortemente partecipativo alla formazione dovranno essere la base per il futuro.
Allo stesso tempo è stato ribadito dalle OO.SS. come in caso si intenda procedere da parte aziendale con gli assorbimenti degli aumenti contrattuali rappresenti una scelta che trova il massimo dissenso non solo del Sindacato ma dei tanti lavoratori Fastweb e Vodafone e pertanto le Segreterie Nazionali hanno sostenuto con forza che non è possibile pensare ad un baratto tra armonizzazione e rinnovo del CCNL.
Su questo l’azienda non ha dato ancora una risposta.
L’accordo siglato prevede che fino ad armonizzazione conclusa tutti gli accordi aziendali vigenti saranno prorogati compreso l’accordo di smart working Vodafone nonché la “Settimana Corta”, in scadenza al 31 dicembre, per i lavoratori normalisti Fastweb, prevedendo che fino alla definizione dell’accordo di armonizzazione verrà prorogata trimestre in trimestre con la maturazione proporzionale dei permessi cd aziendali previsti.
Le Organizzazioni Sindacali hanno ribadito l’importanza dell’Accordo del 2023 sui Passaggi di Livello, (151 nel 2024, nel 2025 ulteriori 49 passaggi e nel 2026 gli ultimi 100).
Per quanto riguarda la chiusure collettive sono stati concordate le giornate del 2 e il 5 gennaio come “acconto” dell’anno 2026. Le altre giornate saranno definite nel percorso di armonizzazione.
In ultimo, per le sedi minori Vodafone per cui è stata prevista la chiusura (Trento, Udine e Pescara) si è stabilito che i lavoratori svolgeranno le attività da remoto e qualora si rendesse necessaria la presenza nella sede amministrativa di riferimento, questa avverrà secondo le regole previste in caso di trasferta.
Resta il nodo dell’assorbimento dei aumenti contrattuali che determinano la totale indisponibilità sindacale ad individuare una prossima data di confronto per l’avvio del percorso di armonizzazione, auspicando che non vengano prese decisioni che possano generare non solo un grave peggioramento del clima tra i lavoratori, come le recenti iniziative, ma anche possibili contenziosi, generati dai singoli, che sono ben noti in questo Settore.
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