Si è svolto lo scorso lunedì lo sciopero nazionale in Telecontact, per dire “No alla cessione”. Una mobilitazione che ha registrato la totale adesione delle lavoratrici e dei lavoratori contro l’ulteriore piano di smembramento annunciato da TIM, questa volta a danno delle persone di una sua controllata. Sin dall’inizio SLC e UILCOM hanno espresso la ferma contrarietà rispetto ad un progetto che di industriale non ha nulla e che, ancora una volta, mira a scaricare sulle persone le conseguenze di scelte sbagliate, quelle scelte che qualcuno raccontava avrebbero avuto termine con la cessione della rete del luglio 2024. La partecipazione praticamente totale allo sciopero è la dimostrazione della compattezza del personale di TELECONTACT nel voler rimandare al mittente il progetto di cessione. Le lavoratrici ed i lavoratori, assieme a SLC e UILCOM, con la prima mobilitazione di lunedì hanno dato, con determinazione, un segnale forte e inequivocabile: no all’adozione di strategie sulla loro pelle! La manifestazione organizzata presso la sede di Poste a Roma, alla quale hanno partecipato centinaia di lavoratrici e lavoratori provenienti da Roma, Napoli e L’Aquila, e le manifestazioni di Caltanissetta, Catanzaro ed Ivrea, hanno evidenziato con chiarezza proprio questa determinazione. Poste, oggi primo azionista del Gruppo TIM, deve chiarire quali siano le intenzioni sul futuro del Gruppo, e prendere atto della totale contrarietà dei lavoratori e del sindacato a questo inaccettabile progetto. Per SLC e UILCOM non esistono alternative: il piano va ritirato. Le quasi 1.600 persone che lavorano in TELECONTACT meritano rispetto e meritano un futuro certo che solo una vera prospettiva industriale può dare, una prospettiva che ad oggi è possibile intravedere solo all’interno del Gruppo TIM.
INWIT-COMUNICATO
Nella giornata del 21 novembre 2025 si è svolto un incontro tra le Segreterie Nazionali e...




